Archive for the Lavoratori in crisi Category

Gira anche così

Posted in Lavoratori in crisi, pensieri with tags , on 28 febbraio 2013 by pensierididonna

 

frantumi

                       

 

E’ così che gira… anche così. 

Quando le cose non vanno al massimo, continuano a non  andare al massimo.

Passo il mio tempo a fare conti, figuriamo se non ne facevo, e…. non tornano. Non tornano perché non possono tornare. Continuo a ripercorrere la mia vita lavorativa e a farmi domande, ho lavorato in aziende di proprietà di gruppi importanti e mi ritrovo nell’arena dei senza lavoro nel mezzo di questa crisi che non è gigantesca e profonda,  di più.

Ed ecco che i se ed i ma, quelli che  non fanno la storia, fanno altro:

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Bicchiere

Posted in Lavoratori in crisi, pensieri on 26 gennaio 2013 by pensierididonna

 

                       image

 

Scena già vissuta, sono sul treno che mi avvicina a casa con il cuore pieno di angoscia.

Mi sono separata dai compagni del mio stesso viaggio perché sono sempre quella che abita un po più lontano o che va in una direzione diversa. Ne sono contenta, ho assolutamente bisogno di rimanere sola con me stessa. 

Sono sfiancata dal viaggio, le attese, le riunioni. Sempre le stesse, quelle in cui persone che sono all’oscuro della portata delle loro parole, parlano di problemi da grumo sul cuore e anche di più con frasi fatte e modi di dire….bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti….  luci ed ombre…. ed io mi sento -e forse lo sono- vecchia per stare sempre all’altezza sbagliata del bicchiere su cui si allungano solo ombre.


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La notte che aspettavo

Posted in Frammenti, Lavoratori in crisi with tags , , on 18 settembre 2012 by pensierididonna

 

                                                     foto dal web

Non dormo. Da ore il mio sguardo corre alle lancette dell’orologio e da ore ogni mia cellula è dolorosamente tesa. Notte insonne.

Aspettavo questa notte. Sapevo che sarebbe arrivata, mi stupiva quasi il mio sonno sempre uguale. Ogni volta che mi sono ritrovata a fare i conti, se non col domani, col mio dopodomani, sono rimasta sveglia fissando il mio zero_soluzioni.

Aspettavo questa notte. Aspettavo la notte in cui in un’alternanza di avvilimento, incoraggiamento, conforto, scorrono le ore del silenzio e del buio … poi il cicalio di una sveglia, un motore che si avvia mi dicono del giorno nuovo mentre io sono ancora aggrappata al vecchio… Gli occhi lacrimano per la stanchezza, braccia indolenzite non riescono a tenere aperto il libro di turno, il cervello va a mille nel suo movimento circolare che sfianca e priva di direzioni, ma niente angoscia e incertezze o appelli alla dignità.

 

Mi arrendo e mi alzo. Mentre aspiro ampie e lente boccate di fumo, ieri e domani si sono avvicendati lasciandomi svuotata, so però che la notte che è appena passata non è la notte che aspettavo. Non è la notte giusta per elaborare il mio lutto da lavoro.

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Insonnia, solo insonnia. Punto.

Milena Campagnuolo (16 settembre 2012)

 

 

Genitori al tempo della crisi

Posted in Frammenti, Lavoratori in crisi, pensieri with tags , , , , on 24 agosto 2012 by pensierididonna

 

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Mi sento l’ultimo dei papà”. A parlare con voce poco ferma è un lavoratore che teme per il proprio posto di lavoro. E mi arrivato l’ultimo di tanti pugni al cuore … 

Papà, dice, non padre, suono che l’anima traduce con calore, coccole, abbracci. E’ un papà che trasuda dolore e sconfitta, perchè essere genitori al tempo della crisi è ancora più difficile.

Sono lontana in tempo e spazio e non posso raggiungere quel padre, ma vorrei essere lì, con lui, per scuoterlo con forza e urlare che un papà è sempre un papà anche e soprattutto quando deve dire ad un figlio un no, e un no pesante. Perchè è con  “No, non abbiamo i soldi per la tua università” che si tiene forse la più importante lezione di un boccone amarissimo da ingoiare con dignità.

Ma so che qualsiasi cosa possa dire o fare non servirebbe a molto…. è terreno minato, perchè essere genitori al tempo della crisi è difficile e richiede tanta forza per non rimanerne travolti.

 

Milena Campagnuolo ( 23 agosto 2012)





1 Maggio

Posted in Lavoratori in crisi, Senza categoria with tags , on 1 Maggio 2012 by pensierididonna

UN NUMERO SBAGLIATO di Milena Campagnuolo

Posted in Lavoratori in crisi, Senza categoria with tags , on 28 dicembre 2008 by pensierididonna

 

A volte ho paura. Ho paura di come non ci accorgiamo dell’ovvio, dell’inevitabile che ne consegue e segue, della nostra viltà che ci porta per mano ad ignorare, come struzzi, quanto accade a chi ci sta accanto. Solo oggi si parla di Cassa Integrazione, parole che sottendono difficoltà, un continuo annaspare, un’onda d’urto devastante. In tutto.
Sorridendo tristemente, penso che sono solo i numeri a far oggi, rispetto a ieri, la differenza.
Ed ecco qualche riflessione di mesi fa….

…….

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È notte. Il nuovo giorno è cominciato da qualche ora e sono ancora sveglia.

Le notti non sono mai uguali, ma io ho già vissuto questa notte.

Era dicembre e mi sentivo angosciata. 

Quella mattina, insieme a pochi altri, ero stata estromessa dal mondo che lavora. Una inutile quanto spregiudicata politica aziendale lasciava proprio me, monoreddito, a fare i conti con il mancato stipendio, sostituito da un ben misero sussidio.

Quella notte, nessuna spalla sulla quale appoggiare il capo, nessun abbraccio nel quale cercare conforto, pur sentendone un intenso quanto  doloroso bisogno.

Questa notte, di nuovo, devo fare i conti con il rinnovo della mia sospensione da lavoro, prolungata oltre ogni regola.

E di sospensione si tratta, una sospensione dalla vita ‘normale’ che mi rende orfana di identità. Si, accartocciata e gettata via, rimango sospesa mentre la mia identità scompare in dissolvenza e mi chiedo cosa sono…. Una lavoratrice ibernata, priva di requisiti per esprimere una opinione qualsiasi  sul mondo dal quale , dopo venti  anni, vengo esclusa e mi escludo… una precaria non-precaria per età… un’improbabile casalinga….

Mi sento  un’anomalia, una smagliatura nel reticolo sociale. Solo un numero, direbbe qualcuno, e saggiamente. Ma ci sono i numeri giusti ed i numeri sbagliati ed io sono quello sbagliato. Un numero piccolo, di quelli che non  fanno scalpore, notizia, non suscitano indignazione. Ed i pur tanti numeri piccoli non meritano neanche un propagandistico cartello elettorale, non sembrano appetibili.  Solo una carezza o frettolose parole di circostanza.

Quando il numero è quello sbagliato che sia di carne, sangue e anima è solo un dettaglio. Ma proprio per quel dettaglio, questa notte, non ho urgenza di conforto. A sostenermi è la mia dignità, dignità di donna.
Un dono che viene da lontano. (28 marzo 2008)

 

 

 

Milena Campagnuolo (26 dicembre 2008)